Miguel Barnet, uno schiavo in fuga nella Cuba dell’800 e il suo «romanzo documentale»
Jaime Makinde, «Autoritratto», 1995
Alias Domenica

Miguel Barnet, uno schiavo in fuga nella Cuba dell’800 e il suo «romanzo documentale»

Classici del '900 «Cimarrón», nuova edizione da Quodlibet
Pubblicato 9 mesi faEdizione del 3 marzo 2024
A proposito del suo lavoro cinematografico, soprattutto per la parte che riguarda i suoi geniali documentari, sempre in bilico tra stilizzazione e racconto documentale, il regista tedesco Werner Herzog ha negato qualsiasi pretesa di «realismo», e ha parlato della ricerca di una «verità estatica», effetto che si può produrre secondo lui soltanto attraverso l’invenzione di una forma, nella quale sono all’opera inevitabilmente i meccanismi del novel. Nel 1963, a pochi anni dalla conclusione dell’insurrezione rivoluzionaria cubana, un ragazzo di ventitre anni che stava studiando da etnologo venne a sapere dai giornali dell’Avana che era ancora in vita uno schiavo nero...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi