Visioni

Mike Oldfield, l’alchimista sonnambulo

Mike Oldfield, l’alchimista sonnambuloMike Oldfield

Note sparse Viene pubblicato per la Broadcast archive un box con tre concerti tenuti dall'autore dello storico "Tubular Bells" nel 1973, 1980 e 1993

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 5 maggio 2021
Dopo aver ottenuto un inatteso e straordinario successo con il disco strumentale in due parti Tubular Bells (’73), un flusso di melodie di matrice rock, folk e neoclassica che si intersecano e si perdono l’una nell’altra con un arcano, intimo equilibrio, il musicista e compositore inglese Mike Oldfield, che vi ha suonato quasi tutti gli strumenti, sceglie di proseguire sulla strada neosinfonica, ma cambiando direzione. Hergest Ridge (’74) e Ommadawn (’75), il primo più pastorale, sereno, medievaleggiante, il secondo più burrascoso, sono album prog basati più sull’emotività e sulla poesia dei suoni che non sul virtuosismo, e anticipano in qualche...

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