Cultura
Milan Kundera, la «Primavera cecoslovacca» che affiora nelle sue pagine
Dissenso, critica e contraddizioni Negava i fini politici della propria opera, ma il romanzo «Lo Scherzo» gli costò la censura. Nel 1967, nel IV Congresso degli scrittori, spiegò che la decadenza delle lettere era frutto dello stalinismo
Lo scrittore nella sua casa della capitale ceca nel 1963 – Foto Ap
Dissenso, critica e contraddizioni Negava i fini politici della propria opera, ma il romanzo «Lo Scherzo» gli costò la censura. Nel 1967, nel IV Congresso degli scrittori, spiegò che la decadenza delle lettere era frutto dello stalinismo
Pubblicato più di un anno faEdizione del 13 luglio 2023
Non sarebbe contento Milan Kundera delle poche righe che seguono, belle o brutte che siano. Non voleva mischiare la sua scrittura con la politica. Meglio, negava che le sue opere avessero fini politici. Eppure la Primavera di Praga si diffonde coi suoi profumi in molte delle sue pagine. Una Primavera trasformatasi in un caposaldo mitologico europeo fiorito tra il 1963 e il 1968 soprattutto nella fervida immaginazione di una folla di artisti e artiste di ogni campo, letteratura, cinema, teatro, filosofia, poesia… e poi coagulato in un governo dei primi mesi del ’68 e ad agosto già ammazzato dai carri...