Cultura

Milan Kundera, un illuminista venuto da Praga

Milan Kundera, un illuminista venuto da PragaMilan Kundera, foto di Getty Images

RITRATTI Addio allo scrittore che approdò in Francia nel 1975 portandosi dietro i temi di sempre in una nuova lingua. Il suo peggior timore era che i lettori di romanzi d’arte divenissero rari come i cultori della latinità. n romanzi come «Il valzer degli addii» o «L’immortalità» l’autore cecoslovacco sembra divertirsi ad allontanare il lettore dal centro del racconto. La sua narrativa è un’arte della conoscenza, in cui il racconto porta alla luce l’inconscio delle parole, l’essere sottinteso che scorre in esse invisibile

Pubblicato più di un anno faEdizione del 13 luglio 2023
Un giorno Milan Kundera sarà ricordato come colui che ha concluso e dato una forma definitiva alla grande tradizione del Modernismo europeo. Non solo perché la sua lunga vita, iniziata nel 1929, ha abbracciato gran parte di quella straordinaria avventura dell’arte, ma perché nei suoi romanzi – proverbialmente capaci di unire profondità di pensiero, raffinatezza psicologica e una levità narrativa in grado di rivelare l’abisso della vita senza mai negarsi il lucido sorriso di un disincanto da autentico illuminista – tutte le invenzioni e gli esperimenti del Novecento avevano ripreso vita, e raggiunto qualcosa di simile a un ultimo stadio...

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