Milan, la cessione e il caso Zaniolo
Calcio E' sotto la lente della Procura di Milano il passaggio, avvenuto in estate, del club rossonero da Elliott Group al fondo americano Red Bird
Calcio E' sotto la lente della Procura di Milano il passaggio, avvenuto in estate, del club rossonero da Elliott Group al fondo americano Red Bird
Il calcio italiano, dopo il frullatore Juventus, rischia di dover assistere al caso Milan. In particolare, è sotto la lente della Procura di Milano la cessione, avvenuta in estate, del club rossonero da Elliott Group al fondo americano Red Bird. La Guardia di Finanza sta acquisendo documenti in alcuni uffici, non nella sede del Milan, il filone è partito dalla segnalazione della società lussemburghese Blue Skye, ex socio di minoranza del Milan. Si indaga per una presunta appropriazione indebita. Al momento non ci sono indagati. A settembre, un mese dopo il closing per la vendita del club meneghino a Red Bird, Blue Skye ha presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale di Milano, per poi rinunciare all’istanza cautelare, proprio perché la trattativa era già stata conclusa. L’ex socio del Milan avrebbe lamentato di non aver ricevuto adeguate informazioni sulla vendita della società, evidenziando anche un pegno vantato sul Gruppo Elliott e mai estinto dall’ex proprietà rossonera.
QUESTA E’ LA SITUAZIONE che al momento tocca il Diavolo, impegnato sul mercato nella trattativa per Nicolò Zaniolo della Roma. Il calciatore vuole lasciare la Capitale, la Roma discute con diversi club di Premier League, dove sono stati investiti quasi 500 milioni di euro in due settimane, con il Chelsea della nuova proprietà americana (Todd Boehly) che ne ha spesi oltre 200 per il restyling del club londinese. Zaniolo invece è ambito dal Tottenham, ma anche da Leeds e Bournemouth, che offrono oltre 30 milioni alla Roma, ma il ragazzo propende per il Milan, con cui i suoi agenti avrebbero trovato un accordo.
Il mercato langue in Italia: meno di dieci milioni di euro spesi complessivamente, un’inezia rispetto anche a Bundesliga (intorno ai 50 milioni), Liga (25 milioni), Ligue 1, oltre i 25 milioni
IN ATTESA magari di qualche colpo finale, è da sottolineare come la Serie A, dopo aver spuntato, grazie ai buoni uffici di Claudio Lotito, dal Governo una proroga di cinque anni sul saldo di tasse e contributi arretrati, stia applicando una politica di estremo rigore in questa fase del mercato. Meno di dieci milioni di euro spesi complessivamente, un’inezia rispetto anche a Bundesliga (intorno ai 50 milioni), Liga (25 milioni), Ligue 1, oltre i 25 milioni, con la Premier irraggiungibile nella sua bolla che diventa sempre più pericolosa. In sostanza, le grandi non si muovono. La Juventus è avvolta dai processi giudiziari, è stata penalizzata, è in arrivo un’altra richiesta di penalizzazione, poi le milanesi sono a corto di liquidità, la Roma è in passivo e solo il Napoli, che sta dominando il campionato, non è segnato dai debiti.
E a proposito di soldi freschi per bilanci assetati di liquidità, si è tenuta, in notevole anticipo, la prima riunione per l’assegnazione dei diritti tv della Serie A per il periodo 2024-2027, anche se non si esclude un bando quinquennale. Sul tavolo, oltre all’offerta di Dazn-Sky, ci sono i colossi dello streaming, da Netflix a Paramount+. La Lega cercherà di massimizzare i profitti, andando oltre il miliardo, rispetto ai 910 milioni annui garantiti per il contratto in essere da Dazn e Sky. C’è pure l’ipotesi di prodursi in casa un canale della A e poi rivendere il tutto alle piattaforme.
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