Politica
Milano, la banda dei dossier vendeva segreti e bugie
Il caso L’inchiesta della Dda e della Dna: in quattro ai domiciliari, cinquantuno gli indagati. Spiati politici, industriali e giornalisti. Allarme sui database deboli. Nelle carte degli investigatori Del Vecchio jr, il finanziere Arpe e il manager Pazzali
Giovanni Melillo e Marcello Viola alla conferenza stampa in Procura sull'inchiesta della Dda di Milano – foto Ansa
Il caso L’inchiesta della Dda e della Dna: in quattro ai domiciliari, cinquantuno gli indagati. Spiati politici, industriali e giornalisti. Allarme sui database deboli. Nelle carte degli investigatori Del Vecchio jr, il finanziere Arpe e il manager Pazzali
Pubblicato 28 giorni faEdizione del 27 ottobre 2024
Investigatori privati che rimestano nel torbido, poliziotti infedeli che tirano fuori informazioni dai database, capitani d’impresa che si spiano a vicenda. Sono questi i protagonisti dell’inchiesta condotta da Francesco De Tommasi della Dda di Milano e da Antonello Ardituro dela Dna. Il tema è un classico immortale della cronaca giudiziaria: lo spionaggio industriale. Lo stile riguarda invece una pratica che solo di recente è diventata celebre: la violazione delle banche dati investigative e la compilazione di dossier. In questo caso a scopo di lucro. Il lavoro per mettere tutti i tasselli al loro posto va avanti da due anni e...