Visioni
Miles Davis e il quintetto perduto
Note sparse Un saggio di Bob Gluck racconta i retroscena dietro una delle formazioni storiche del grande trombettista
Miles Davis
Note sparse Un saggio di Bob Gluck racconta i retroscena dietro una delle formazioni storiche del grande trombettista
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 6 gennaio 2021
A partire dall’estate del ’68, attraverso una serie di avvicendamenti, il quintetto di Miles Davis si riconfigura, e, sempre con Wayne Shorter come sax, nel marzo del ’69 è ormai completamente rinnovato nella ritmica, con Chick Corea al piano, Dave Holland al basso e Jack DeJohnette alla batteria: è il cosiddetto «quintetto perduto» di Miles Davis. Un anno dopo Shorter viene rimpiazzato da Steve Grossman, mentre la formazione si allarga con l’ingresso del percussionista Airto Moreira e poi con l’aggiunta di un secondo tastierista, Keith Jarrett: sestetto e settetto pure «perduti», perché così come il quintetto di cui erano un’espansione...