Alias

Miles Davis, l’immortale

Miles Davis, l’immortaleMiles Davis

Miti/Il 28 settembre 1991 se ne andava uno dei più grandi jazzisti di sempre, aveva 65 anni Una stella che collassa senza patetica agonia, un’«uscita di scena» fulminea, come tanti finali dei suoi innumerevoli concerti

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 25 settembre 2021
Quello che leggete qua sotto è stato scritto di getto il 30 settembre 1991 e inviato alla redazione de il manifesto ma non pubblicato. Accompagnavano il fax queste parole: «Se altri colleghi hanno già scritto, cestinatelo pure. Ho avuto il bisogno di scrivere per ‘razionalizzare’ il dolore. A presto». A distanza di trent’anni, il pezzo mette a fuoco alcuni elementi valutativi ormai consolidati, pur conservando la dolente emozione causata da una scomparsa traumatica per chiunque amasse il jazz. Un pugno nello stomaco che ti stende, duro, al tappeto. La morte di Miles Davis, che tanto amò la boxe, sabato scorso...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi