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Misoginia d’artista. Perché il rock non è «politically correct»

Misoginia d’artista. Perché il rock non è «politically correct»Nick Cave

Fenomeni/Antifemminismo e omofobia in dieci canzoni Ogni genere ha il suo sessismo. Per l’hip hop è diventato quasi un cavallo di battaglia, nella scena indie regnano ironia e dissimulazione

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 21 febbraio 2015
In un paio d’anni il «re degli hipster» Ariel Pink si è meritato, un’intervista sventurata dopo l’altra, numerosi articoli di biasimo e il titolo di «Robin Thicke dell’indie pop» (su thefourohfive.com nel dicembre scorso. Thicke è la popstar di Blurred Lines, i cui testi e video sono stati criticati aspramente per contenuti misogini e promotori della «cultura dello stupro»). È iniziato tutto nell’agosto del 2012. In una intervista con The Wire, Pink afferma che «i maschi beta hanno risolto in modo da non dover cacciare o stuprare la loro preda, per così dire». Quello che intende è che il maschio...

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