Alias Domenica
Modigliani da Guillaume, alla luce delle maschere Fang
A Parigi, Musée de l'Orangerie, "Modigliani. Un peintre e son marchand", a cura di Cécile Gilardeau e Simonetta Fraquelli Il rapporto di Amedeo con Paul Guillaume fu salvifico economicamente ma anche rilevante sul piano critico, nel cortocircuito fra arte modernista e ancestralità dei feticci africani
Amedeo Modigliani, "Nu couché", 1917-’18, Torino, Pinacoteca Agnelli
A Parigi, Musée de l'Orangerie, "Modigliani. Un peintre e son marchand", a cura di Cécile Gilardeau e Simonetta Fraquelli Il rapporto di Amedeo con Paul Guillaume fu salvifico economicamente ma anche rilevante sul piano critico, nel cortocircuito fra arte modernista e ancestralità dei feticci africani
Pubblicato circa un anno faEdizione del 29 ottobre 2023
Barbara MusettiPARIGI
Nella storia dell’arte, si sa, c’è tanta geografia. Quella fisica, fatta di città, di scuole, di botteghe, e quella umana, fatta di linee invisibili che tracciano le cartografie della vita degli artisti. All’inizo del Novecento c’è un solo punto possibile dove tutte le geografie artistiche della modernità convergono: Parigi. È qui che nel 1914 l’artista, Amedeo Modigliani, incontra il mercante, Paul Guillaume. In soli pochi anni di frequentazione, dal 1914 al 1919, costituiranno una tra le «cordate» più coraggiose dell’arte moderna. Un vero exploit, vista l’epoca. Alla relazione tra queste due figure nel contesto parigino degli anni dieci, e al...