Lavoro

Mohamed è morto per i nostri pomodori

Mohamed è morto per i nostri pomodori – Michele D'Ottavio

Braccianti Nardò, l’immigrato sudanese lavorava in nero: 3,5 euro per ogni cassone di 3 quintali. Il caldo a 42 gradi, la fatica, la pressione dei caporali. Flai Cgil: l’azienda è già sotto processo per tratta di uomini

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 22 luglio 2015
Mohamed si è accasciato mentre raccoglieva i pomodori. Il caldo eccessivo, il sole forte, probabilmente la stanchezza, lo hanno stroncato: è successo l’altroieri, alle due del pomeriggio, in un campo di Nardò, in provincia di Lecce. Il bracciante, un immigrato sudanese di 47 anni, non aveva un contratto, ma era in possesso della carta di soggiorno in quanto richiedente asilo. L’azienda per cui lavorava è attualmente sotto processo per un caso di cui si è molto parlato a Lecce, un’organizzazione criminale sgominata nel 2011 grazie all’operazione di polizia Sabr (dal nome di uno dei caporali): le accuse, per sedici imputati,...

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