Alias Domenica
Moholy-Nagy e gli altri, sfide berlinesi
A Berlino, Berlinische Galerie, "Magyar Modern", a cura di Ralf Burmeister e Thomas Köhler Gli artisti ungheresi nel laboratorio Berlino 1910-’33, dalla rivista «Ma» ai linguaggi tecnologici alla Nuova Oggettività. In parallelo, una mostra danese al Louisiana di Humlebæk
Lajos Tihanyi, "Großes Interieur mit Selbstbildnis – Mann am Fenster", 1922, Budapest, Museum der Bildenden Künste
A Berlino, Berlinische Galerie, "Magyar Modern", a cura di Ralf Burmeister e Thomas Köhler Gli artisti ungheresi nel laboratorio Berlino 1910-’33, dalla rivista «Ma» ai linguaggi tecnologici alla Nuova Oggettività. In parallelo, una mostra danese al Louisiana di Humlebæk
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 5 febbraio 2023
Maria Teresa RobertoBERLINO
László Moholy-Nagy, “Funkturm Berlin”, 1928, foto Smlg. Antal-Lusztig Un rinnovato interesse per lo studio delle relazioni tra pittura, fotografia e architettura nella Germania degli anni venti – quando, secondo la testimonianza di Sándor Márai, «a Berlino incominciavano a sorgere i grattacieli e proliferavano le magnificenze architettoniche delle metropoli, e stranieri geniali conducevano i loro esperimenti all’interno di fabbriche modernissime e laboratori strabilianti» (Confessioni di un borghese (1934-35), Adelphi 2003) – è alla base di due mostre tra loro complementari. Alla Berlinische Galerie Magyar Modern (a cura di Ralf Burmeister e Thomas Köhler, aperta fino a domani) circoscrive il tema al...