Alias Domenica
Mollino, trasfigurazione come politica del gusto
Al pari delle altre creazioni artistiche, la Fotografia per l’architetto torinese è il risultato di un processo selettivo, determinato dall’incontro tra operatore e soggetto: una mostra al Camera
Carlo Mollino, Ritratto, Casa Miller, 1942, Politecnico di Torino, Fondo Carlo Mollino
Al pari delle altre creazioni artistiche, la Fotografia per l’architetto torinese è il risultato di un processo selettivo, determinato dall’incontro tra operatore e soggetto: una mostra al Camera
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 4 marzo 2018
Maurizio GiufrèTORINO
Almeno dalla metà degli anni ottanta la fotografia di Carlo Mollino (Torino 1905-’73) sorprende per il successo che riscuote: migliaia di copie vendute per ogni nuova pubblicazione dei suoi scatti, quotazioni sempre più alte per le rare stampe originali battute all’asta. Un aspetto questo che concerne la sociologia dell’arte, anche se di continuo si ripete che nulla è disgiunto nel lavoro molliniano, il fotografo non è separabile dall’architetto. La fortuna critica di Mollino fotografo si deve in gran parte alla passione di Fulvio Ferrari, un chimico con interessi per il design e il modernariato, che scoprì la sua opera grazie...