Visioni
Mondi sonori per Daniel Blumberg
Musica L’artista inglese, rivelazione 2018 con «Minus», suona stasera a Genova, il 18 a Roma e il 19 a Milano. «C’è un forte legame tra la musica e i disegni: non credo si possa sperimentare il mio lavoro in maniera diversa. Le opere sono parte fondamentale del processo creativo»
Daniel Blumberg – foto di Angela Baltra
Musica L’artista inglese, rivelazione 2018 con «Minus», suona stasera a Genova, il 18 a Roma e il 19 a Milano. «C’è un forte legame tra la musica e i disegni: non credo si possa sperimentare il mio lavoro in maniera diversa. Le opere sono parte fondamentale del processo creativo»
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 17 marzo 2019
«Gravner. Mi piace il suo vino, ma non me lo posso permettere». È un nome importante quello tirato in ballo da Daniel Blumberg, musicista inglese oggi quasi trentenne che ha firmato il suo primo contratto discografico da adolescente, è passato per vari progetti (Yuck, Oupa, Hebronix) e ha stretto proficue collaborazioni con David Berman (Silver Jews), Low, Lambchop e Neil Hagerty dei Royal Trux. Per spiegare il suo percorso musicale, sceglie l’esempio di un vignaiolo discusso, amato e a volte incompreso: Josko Gravner, che un giorno di circa vent’anni fa decise di eliminare la tecnologia dai suoi vigneti tra il...