Alias Domenica
Monet e gli americani
A Parigi, Musée de l'Orangerie, "Nymphéas. L’abstraction américaine et le dernier Monet", a cura di Cécile Debray In "The late Monet", 1956, il critico americano e formalista Clement Greenberg vide nella Scuola di New York l’esito delle "Ninfee", sotto il segno del gesto pittorico e della spazialità ambientale. Alla luce di questa mostra, il nesso pone problemi...
Willem De Kooning, "Villa Borghese", 1960, New York, Solomon R. Guggenheim Museum
A Parigi, Musée de l'Orangerie, "Nymphéas. L’abstraction américaine et le dernier Monet", a cura di Cécile Debray In "The late Monet", 1956, il critico americano e formalista Clement Greenberg vide nella Scuola di New York l’esito delle "Ninfee", sotto il segno del gesto pittorico e della spazialità ambientale. Alla luce di questa mostra, il nesso pone problemi...
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 17 giugno 2018
Jolanda Nigro CovrePARIGI
Nell’atrio antistante le due sale ovali con le Ninfee (1918-1926) di Monet, su una parete è il Quadro verde di Ellsworth Kelly del 1952, e di fronte le minimaliste sagome nere su bianco delle sue Ninfee. È l’omaggio di Éric de Chassey all’artista che, per primo, ha indicato nel vecchio impressionista un esplicito riferimento. Si scende poi al piano inferiore, dove Cécile Debray, direttrice del Museo dell’Orangerie, ha allestito la mostra Nymphéas. L’abstraction américaine et le dernier Monet (fino al 20 agosto) nel centenario della proposta comunicata a Georges Clemenceau di dipingere e donare allo Stato le grandi composizioni. Alcune...