Alias Domenica
Moore, un baldanzoso nella Parigi impressionista
Uscite nel 1888, le «Confessioni di un giovane» di George Moore sono un elettrico tributo all’Ottocento, ma la loro natura saggistico-narrativa ne fa un anticipo di scritture moderniste
Edouard Manet, «George Moore al caffè», New York, Metropolitan Museum of Art
Uscite nel 1888, le «Confessioni di un giovane» di George Moore sono un elettrico tributo all’Ottocento, ma la loro natura saggistico-narrativa ne fa un anticipo di scritture moderniste
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 6 novembre 2016
Nel 1888, quando uscirono le Confessions of a Young Man (una prima stesura in francese era apparsa sulla «Revue indépendante» nel 1886) George Moore aveva 36 anni e da cinque non viveva più in Francia. Le Confessions sono il racconto della sua formazione prima a Parigi poi a Londra, dove è costretto a rientrare dai dissesti finanziari. «Io appartengo interamente al diciannovesimo secolo. Tutte le sue idee sono incarnate in me» esclamava l’opera in un dialogo immaginario col suo autore nella Prefazione di Esther Waters, il maggiore fra i romanzi di Moore. Ebbene, ciò che poteva dirsi di Esther Waters...