Italia

Morire da clandestini, senza un letto nemmeno nella tendopoli

Immigrazione Man Addiah, vittima dell’accoglienza made in Italy. Colto da malore, il giovane liberiano non era stato ricoverato nell’ospedale gioiese. La procura indaga

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 30 novembre 2013
Morire da “clandestini”, secondo l’odioso gergo pompato dalla destra e fatto proprio con disinvoltura da Marco Travaglio, vuol dire anche morire in macchina, congelati, senza che nessuno se ne accorga. Clandestinamente. Man Addiah, nato a Monrovia, Liberia, 31 anni fa, è crepato così. Nel menefreghismo delle istituzioni, nel silenzio di tutti, o di quasi tutti, nella sciatteria di un “sistema” che dilapida un milione di euro per costruire un’ignobile tendopoli per poi sbatterci dentro un senza casa, bisognoso di un tetto. E allo stremo per la fame e per il freddo. Addiah era arrivato domenica nella piana di Gioia Tauro...

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