Morte di Mario Sconcerti, lutto per il giornalismo
Sport L'addio ad uno dei nomi più importanti del giornalismo sportivo italiano
Sport L'addio ad uno dei nomi più importanti del giornalismo sportivo italiano
Se ne è andato a 74 anni Mario Sconcerti, uno dei nomi più importanti del giornalismo sportivo italiano. «Fino a venerdì ha continuato a dare il suo contributo di idee al nostro giornale» scrive il Corriere della sera, dove Sconcerti, dal 2006, era la prima firma sportiva. Aveva iniziato al Corriere dello Sport nella sua Firenze, prima di trasferirsi nella redazione di Milano. Il suo grande amore era il ciclismo ma ad averlo introdotto nel mondo dello sport era stato il padre, procuratore di boxe. Arrivato nel 1978 a Repubblica, fonda le pagine sportive del quotidiano. Qui porta nella redazione Gianni Brera, Gianni Mura, Mario Fossati, Emanuela Audisio e Licia Granello.
NEL 1992 viene chiamato a dirigere Il Secolo XIX mentre nel 1995 torna al Corriere dello Sport, stavolta come direttore, fino al 2000. Parallelamente è stato opinionista per i canali Sky, per tredici anni, fino al 2016 quando era stato ingaggiato dalla Rai per trasmissioni come 90° minuto e La domenica sportiva.
Era un grande tifoso della Fiorentina, club per cui fu anche direttore generale sul finire della turbolenta era di Cecchi Gori. Molto nutrita la sua produzione letteraria, tra i suoi libri si ricorda Con Moser da Parigi a Roubaix (1978), Storia delle idee del calcio (2009), Il calcio dei ricchi (2012).
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