Internazionale
Mostar, l’anomalia «etnica» oggi al voto dopo dodici anni
Bosnia Erzegovina Incerto l’esito del voto nella città divisa tra croati e musulmani. La sfida socialdemocratica, dopo l'arretramento dei partiti etno-nazionalisti alle Amministrative bosniache del 15 novembre
Cartelloni elettorali nelle strade di Mostar – Ap
Bosnia Erzegovina Incerto l’esito del voto nella città divisa tra croati e musulmani. La sfida socialdemocratica, dopo l'arretramento dei partiti etno-nazionalisti alle Amministrative bosniache del 15 novembre
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 20 dicembre 2020
Dopo 12 anni Mostar, la città divisa della Bosnia-Erzegovina, torna al voto. Il capoluogo dell’Erzegovina, a maggioranza croata, è l’ultima delle città a rinnovare il consiglio comunale. Nel resto del Paese le amministrative, tenutesi lo scorso 15 novembre, hanno segnato l’arretramento dei partiti etno-nazionalisti che hanno dominato la scena politica bosniaca del dopoguerra, un importante segnale di cambiamento giunto quasi in concomitanza del 25° anniversario degli accordi di Dayton che posero fine al conflitto degli anni Novanta. DI QUESTA TORNATA elettorale, il voto di Mostar è quello più atteso. La città simbolo della guerra tra croati e musulmani bosniaci e...