Cultura
Mosul, il tempo sospeso tra civiltà antica, macerie e futuro
Mostre Al Museo di Roma in Trastevere, la rassegna «Neeev. Non è esotico, è vitale», con le fotografie dell'autrice basca Begoña Zubero
Fotografia di Begoña Zubero
Mostre Al Museo di Roma in Trastevere, la rassegna «Neeev. Non è esotico, è vitale», con le fotografie dell'autrice basca Begoña Zubero
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 1 febbraio 2022
È la «strada dell’Isis» che oggi conduce a Mosul. L’ha costruita lo Stato islamico negli anni, apparentemente interminabili, dell’occupazione della seconda città d’Iraq. La prese in 48 ore, era l’inizio di giugno del 2014. Dall’iconica moschea al-Nouri, il «califfo» Abu Bakr al-Baghdadi poche settimane dopo si presentò al mondo, un Rolex al polso, un messaggio asfissiante per fedelissimi e popolo occupato. Mosul è stata liberata tre anni dopo, nell’estate del 2017, dopo una battaglia lunghissima, efferata, di bombardamenti aerei americani e guerriglia urbana, di migliaia di corpi seppelliti per mesi sotto le macerie, percettibili dall’odore di casuali fosse comuni. Il...