Visioni

Motta, la solitudine rock arriva alla fine dei vent’anni

Motta, la solitudine rock arriva alla fine dei vent’anniMotta – foto di Claudia Pajewski

Intervista Debutto solista per l'artista toscano dopo i due album con i Criminal Jokers e le collaborazioni con Nada e Zen Circus. La produzione è affidata a Riccardo Sinigallia

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 25 marzo 2016
Siamo dalle parti della canzone d’autore, ma i suoni sono gioiosamente pop pur non negando all’impatto alle asperità del rock. Possibile? Possibile se dietro i brani si nasconde il nome di Motta, livornese di nascita e un passato decisamente rock con due album registrati insieme ai pisani Criminal Jokers. E poi una serie di esperienze come turnista collaborando con Pan del Diavolo, Zen Circus, Giovanni Truppi e, soprattutto, Nada. «È una donna – spiega- con un’esperienza incredibile ma è quello che c’è dietro le quinte a colpire. La collaborazione continua con il compagno Gerry Menzoli che è produttore artistico, lavorare...

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