Visioni
«Much Loved», sfida dei corpi a Marrakech
Al cinema La storia delle tre giovani prostitute raccontata nell'opera prima di Nabil Ayouch, svela l’ipocrisia di un ordine di facciata, retto dalla violenza e dalla corruzione. Un ordine postcoloniale che trasforma le persone più fragili in cose.
Una scena di Much Loved
Al cinema La storia delle tre giovani prostitute raccontata nell'opera prima di Nabil Ayouch, svela l’ipocrisia di un ordine di facciata, retto dalla violenza e dalla corruzione. Un ordine postcoloniale che trasforma le persone più fragili in cose.
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 16 ottobre 2015
«Gli uomini sono come le marche: di lusso, medie, e figli di puttana». Ride, bella e provocatoria Noha, e con lei le sue compagne, Randa e Soukaina con cui divide le notti che diventano alba, festini e malinconia di una libertà sfacciata che le circonda come una prigione. Di mattina presto, dopo una notte con un folle saudita, Noha si bagna la vagina con la coca cola: «Mi ha rovesciato l’utero», dice all’amica che invece è stata più fortunata, il suo saudita le ha letto poesie d’amore. Much Loved è arrivato nelle nostre sale (distribuisce la neonata Cinema di Valerio...