Politica

Muore Luigi Lucchini, dietro di sé lascia un deserto industriale

Muore Luigi Lucchini, dietro di sé lascia un deserto industrialeManifestazione operaia contro la chiusura delle Acciaierie

Siderurgia Nelle mosse dell'imprenditore bresciano la parabola dell'industria italiana: profitti privati, perdite pubbliche

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 27 agosto 2013
I numerosi sostenitori lo vezzeggiavano definendolo il “re dell’acciaio”. Gli operai della Magona e delle Acciaierie coniarono invece per lui l’appellativo, ben più appropriato, di “padrone delle ferriere”. Luigi Lucchini se n’è andato, a 94 anni, e almeno a Piombino non si piangeranno lacrime per la sua dipartita. Nei vent’anni in cui ha guidato il secondo polo siderurgico italiano sono stati assai di più i drammi, occupazionali e ambientali, e le tragedie sul lavoro, rispetto agli investimenti necessari per assicurare un futuro alla cittadella dell’acciaio. Che oggi infatti sopravvive a stento, fra multinazionali (Arcelor) intenzionate ad abbandonare la Magona al...

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