Cultura
Musei, l’arte non è più coloniale
Interviste Parla Esther Tisa Francini, fra le curatrici della mostra al Rietberg di Zurigo, «In dialogo con il Benin: arte, colonialismo, restituzione», visitabile fino al 16 febbraio 2025. «È importante che le ricerche sui paesi di provenienza delle opere siano svolte in comune. Una mediazione condotta in collaborazione è un punto di partenza possibile»
Veduta della mostra «Arte dall’Africa nera» al Kunsthaus Zürich, 1970-’71, Kunsthaus Zürich, Biblioteca ( – Foto Walter Dräyer
Interviste Parla Esther Tisa Francini, fra le curatrici della mostra al Rietberg di Zurigo, «In dialogo con il Benin: arte, colonialismo, restituzione», visitabile fino al 16 febbraio 2025. «È importante che le ricerche sui paesi di provenienza delle opere siano svolte in comune. Una mediazione condotta in collaborazione è un punto di partenza possibile»
Pubblicato 29 giorni faEdizione del 25 ottobre 2024
La prima passeggiata virtuale in Africa è a Igun Street (Benin City, Nigeria), proposta dalla fotografia di Omoregie Osakpolor. Non è una strada qualunque, ma la via che ospita le corporazioni dei fonditori, trasformandosi così in un centro artistico d’eccellenza. L’occupazione coloniale è invece raccontata poco dopo dalle sequenze di un film: la linea della storia segna l’anno 1897 quando gli inglesi conquistarono e razziarono il Regno del Benin – il palazzo reale fu distrutto, il patrimonio disperso e venduto sul mercato straniero. La mostra In dialogo con il Benin: arte, colonialismo, restituzione al museo Rietberg di Zurigo (visitabile fino...