Cultura
Musei romani, il pubblico rarefatto
Consumi culturali La capitale e i suoi templi d'arte non riescono a essere accattivanti e a attirare fruitori, come accade a Milano, che può contare sul quadruplo dei visitatori
Il Macro a via Nizza
Consumi culturali La capitale e i suoi templi d'arte non riescono a essere accattivanti e a attirare fruitori, come accade a Milano, che può contare sul quadruplo dei visitatori
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 8 novembre 2017
Benché non esaustivo delle potenzialità museali, il numero delle presenze nelle sale espositive è un indicatore obbiettivo del gradimento dell’offerta effettiva del museo, indispensabile per indagare sulla disaffezione del pubblico e apprestare rimedi. Come nel caso dei luoghi d’arte del Novecento e di questo secolo che a Roma, stando ai biglietti emessi, vedono diminuire i visitatori. Nell’ultimo quadriennio, l’insieme degli ingressi alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea (Gnamc), al Maxxi, al Macro, al Palaexpo, alla Galleria d’arte moderna (Gam) e museo Bilotti, è sceso di oltre un quarto: da 957mila del 2012 a 701mila del 2016, nonostante novantasei mostre...