Alias Domenica
Museo, disseminazione: la «proposta» di Storrie
Un saggio di Calum Storrie, da Johan & Levi Venuto a esaurimento il museo storico, didattico, normativo, quale modello per il futuro? Il «Delirious Museum»: qualcosa di aperto, libero, urbanisticamente parassitario
Ilya & Emilia Kabakov, «Where is our place?», 2003
Un saggio di Calum Storrie, da Johan & Levi Venuto a esaurimento il museo storico, didattico, normativo, quale modello per il futuro? Il «Delirious Museum»: qualcosa di aperto, libero, urbanisticamente parassitario
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 14 gennaio 2018
«Tempi deliranti chiedono un’arte delirante», scandisce lo slogan della grande mostra Delirious che si chiude proprio oggi al Metropolitan Museum di New York, riprendendo e insieme stravolgendo il motto stesso della modernità, quello inciso sotto la cupola del Padiglione della Secessione a Vienna: «A ogni epoca la sua arte, all’arte la sua libertà». I nostri tempi sono dunque deliranti? Non sono in pochi a pensarlo. A partire da Rem Koolhaas con il suo Delirious New York (1978) e appena prima, di diritto se non di fatto, da Robert Venturi, Denise Scott Brown e Steven Isenour e il loro Learning from...