Alias
Musicarello alla turca
Fenomeni/Alla scoperta di un genere molto in voga nel paese tra gli anni sessanta e ottanta Prodotti lievi, folli, a basso budget, stracolmi di idee effervescenti che meritano di non essere lasciati all’oblio
Il manifesto di «Meyhanenin Gülü» (letteralmente La rosa della locanda), melodramma romantico del 1966
Fenomeni/Alla scoperta di un genere molto in voga nel paese tra gli anni sessanta e ottanta Prodotti lievi, folli, a basso budget, stracolmi di idee effervescenti che meritano di non essere lasciati all’oblio
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 9 ottobre 2021
La Turchia è entrata nel nostro immaginario di spettatori in questi ultimi anni, soprattutto per una vera invasione di soap opera, quelle che in patria sono chiamate dizi, ossia televizyon dizileri, serie televisive. Come le classiche telenovelas messicane d’inizio anni Ottanta con Veronica Castro, così anche questi nuovi fotoromanzi live di amori disperati e sfortune varie, vantano un pubblico vastissimo di appassionati. Quindi se Can Yaman, divo turco di origini albanesi, è diventato, per certi versi una rockstar televisiva per il pubblico di Pomeriggio 5, esistono altri nomi, meno sdoganati, ma che hanno veri fan club in Italia, come la...