Alias Domenica
Nabokov in vena di follia
Classici moderni Scritto in russo dal 1930, «La gloria» venne tradotto nel 1971 in inglese dal figlio Dmitrij: è su questa versione che si è basata la Adelphi per l’epopea eroicomica del vagabondo Martin
Kuz'ma Petrov-Vodkin, «Fantasia», 1935
Classici moderni Scritto in russo dal 1930, «La gloria» venne tradotto nel 1971 in inglese dal figlio Dmitrij: è su questa versione che si è basata la Adelphi per l’epopea eroicomica del vagabondo Martin
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 10 settembre 2017
All’apparenza meno complesso e in qualche misura meno raffinato dei più celebri romanzi russi di Nabokov, La gloria – datato 1932 – è un paradossale Bildungsroman che si esaurisce e si risolve nell’esordio, con un geniale tour de force compositivo che l’autore stesso reclama nell’indispensabile premessa all’edizione inglese, inclusa nella nuova traduzione italiana di Franca Pece (Adelphi, pp. 245, euro 20,00), condotta sulla versione inglese del 1971: la struttura del testo è paragonata a un problema scacchistico nel quale la regina, per permettere lo scacco matto del cavallo in ben quattro varianti, deve restare assolutamente immobile. Inessenziale risulta, dunque, ai...