Cultura

Nadine Gordimer, l’anima bianca dell’Africa

Nadine Gordimer, l’anima bianca dell’AfricaNadine Gordimer

Nadine Gordimer La scrittrice sudafricana è morta nella sua casa di Johannesburg all’età di 90 anni. Nobel per la letteratura nel 1991, vicina a Mandela nella lotta contro l’apartheid, aveva esordito nel 1953 con il romanzo «I giorni della menzogna»

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 15 luglio 2014
Quasi venticinque anni fa, e precisamente nel 1991, l’Accademia di Svezia conferiva il Premio Nobel per la letteratura alla sudafricana Nadine Gordimer (scomparsa domenica scorsa per un cancro al pancreas), sottolineando come, «attraverso la sua magnifica prosa epica», Gordimer (nata a Springs, una piccola citta del Transvaal, a cinquanta chilometri da Johannesburg, nel 1923) avesse dato, parafrasando le parole dello stesso Alfred Nobel, un «grande contributo all’umanità». Nel discorso stilato per l’occasione, dopo aver dissertato sul nodo che lega la parola scritta alla presenza (Writing and Being) e aver ricordato, tra gli altri, Ngugi wa Thiong’o, Breyten Breytenbach, Jack Mapanje,...

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