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Nagorno Karabakh, arriva l’armistizio. Proteste a Erevan

Nagorno Karabakh, arriva l’armistizio. Proteste a ErevanLa festa a Baku dopo la notizia del cessato il fuoco favorevole all'Azerbaigian – Ap

Nagorno Karabakh Buona parte del territorio torna in mano azera, con soddisfazione di Istanbul. Mosca costretta a ingoiare il boccone amaro

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 11 novembre 2020
«Chi controlla Shushi controlla il Karabakh. E chi controlla il Karabakh controlla il Caucaso e mette una baionetta nel ventre dell’impero russo» dice un proverbio militare russo del XVIII secolo, ottima metafora per capire quali ricadute avrà l’armistizio tripartito firmato la notte del 9 novembre tra Russia, Azerbaigian e Armenia dopo 47 giorni di conflitto. Shushi era stata persa da Arzach il 7 novembre e da allora il destino della guerra per il controllo dell’enclave azera a etnia armena è stato segnato. L’ACCORDO È UN BOCCONE amaro per l’Armenia che deve dire addio all’idea di giungere a una unificazione con...

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