Internazionale

Nagorno-Karabakh, i profughi di una tregua fragile e violenta

Nagorno-Karabakh, i profughi di una tregua fragile e violentaProfughi del Nagorno-Karabakh su un camion diretto verso la regione di Syunik – Stepan Poghosyan/Ap

Armenia/Azerbaigian Reportage da Goris, al confine tra i due paesi, dove continuano ad arrivare furgoni e auto carichi di civili in fuga

Pubblicato circa un anno faEdizione del 26 settembre 2023
«Se vuoi la storia breve allora te la faccio breve: sono nato in Artsakh, a Martakert, 70 anni fa e morirò a Martakert prima di vedere una bandiera azera sventolare sulla mia terra. Amen». Anton non ne può più, intorno a lui diverse donne piangono e urlano e i telefoni squillano in continuazione. Intorno alle 19 una pompa di benzina è esplosa a Stepanakert.Si parla di 100 morti, il piano terra dell’hotel sembra diventato un’unità di crisi. «COSÌ È TROPPO» dice un’anziana alla figlia. Anton continua, imperturbabile, «nel 1918 il Kaiser Francesco lasciò che i turchi…». Lo interrompo, provo a...

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