Cultura
Najat El Hachmi, la sete di libertà che nasce nelle periferie migranti di Barcellona
L’intervista Parla l’autrice di «Lunedì ci ameranno» (Sem), che sarà domani all’Istituto Cervantes di Roma per parlare di letterature migranti. « Più che tra due mondi, i miei personaggi si muovono sempre ai margini, in una sorta di terra di nessuno sia dal punto di vista identitario che delle condizioni sociali»
Najat El Hachmi
L’intervista Parla l’autrice di «Lunedì ci ameranno» (Sem), che sarà domani all’Istituto Cervantes di Roma per parlare di letterature migranti. « Più che tra due mondi, i miei personaggi si muovono sempre ai margini, in una sorta di terra di nessuno sia dal punto di vista identitario che delle condizioni sociali»
Pubblicato più di un anno faEdizione del 28 marzo 2023
Najat El Hachmi è una delle voci più interessanti della cultura catalana degli ultimi anni, anche se questa definizione le va sicuramente stretta. Nata in Marocco nel 1979 e arrivata in Catalogna quando aveva solo 8 anni, El Hachmi esprime la ricchezza, la natura cosmopolita e, allo stesso tempo in grado di raccontare diverse radici e percorsi, di uno spazio ancor più ampio rispetto alla città-mondo di Barcellona. Mediatrice culturale, femminista, scrittrice, con il suo ultimo romanzo, Lunedì ci ameranno (Sem, traduzione di Francesco Ferrucci, pp. 238, euro 20) descrive il percorso verso l’età adulta di due ragazze cresciute come...