Visioni
Nanni Garella e la parola meticcia
A teatro Per il suo ultimo lavoro, «Li Buffoni», l'artista ha usato un canovaccio seicentesco di Margherita Costa
Scena da «Li Buffoni» – foto di Luca Del Pia
A teatro Per il suo ultimo lavoro, «Li Buffoni», l'artista ha usato un canovaccio seicentesco di Margherita Costa
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 15 dicembre 2018
Gianfranco CapittaBOLOGNA
Da molti anni Nanni Garella ha deciso di investire nel confronto e nella collaborazione con il collettivo Arte e Salute (nato dall’intesa dell’artista con in Dipartimento di salute mentale bolognese) il suo talento registico. Il suo antico apprendistato con Massimo Castri gli conferisce, tra i pochissimi in Italia, titolo ereditario della grande regia critica. Per questo suo più recente lavoro Li buffoni (andato in scena nei giorni scorsi all’Arena del Sole, per Emilia Romagna Teatro), Garella ha usato un canovaccio seicentesco di Margherita Costa, grande comica dell’arte dei suoi mitici tempi. Lo ha rielaborato e «ritradotto» nella lingua volgare dei...