Italia
Napoli, l’acqua sparita
Storie Le antiche fonti di acqua sulfurea e ferrata, donate al popolo con un editto del Settecento, sono state soffocate dagli assetti urbanistici post unità d'Italia e dai grandi alberghi. Al Tar è in corso la battaglia legale per il vincolo storico e demo-etnoantropologico sulla sorgente del Chiatamone
Napoli, una litografia del 1889 raffigurante via Chiatamone – Getty Images
Storie Le antiche fonti di acqua sulfurea e ferrata, donate al popolo con un editto del Settecento, sono state soffocate dagli assetti urbanistici post unità d'Italia e dai grandi alberghi. Al Tar è in corso la battaglia legale per il vincolo storico e demo-etnoantropologico sulla sorgente del Chiatamone
Pubblicato 11 mesi faEdizione del 15 dicembre 2023
Adriana PolliceNAPOLI
Nel costone tufaceo del Monte Echia il mare ha scavato delle grotte, abitate già in età preistorica. I greci chiamavano quegli antri platamón ed è dal nome greco che è venuto fuori il toponimo via Chiatamone. Siamo nel primo nucleo di fondazione della Napoli greca, in quelle stesse grotte si tenevano riti priapici che nel Cinquecento il viceré don Pedro da Toledo dovette vietare, ma la natura bellissima e l’attitudine allo scandalo proseguirono fino a tutto il Settecento, quando lo stesso Casanova si stabilì a Santa Lucia. Il borgo napoletano era indissolubilmente legato all’acqua: la popolazione era fatta essenzialmente di...