Politica
Napolitano e il Pci, l’irripetibile compromesso
Stridori nell’intervista a Scalfari L’«uomo del Parlamento» fuori dalla sua centralità. Pietro Ingrao non fu «gruppettaro e movimentista» come lo definisce in maniera superficiale il fondatore di Repubblica
Bettino Craxi e Giorgio Napolitano – Fotogramma
Stridori nell’intervista a Scalfari L’«uomo del Parlamento» fuori dalla sua centralità. Pietro Ingrao non fu «gruppettaro e movimentista» come lo definisce in maniera superficiale il fondatore di Repubblica
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 11 giugno 2013
Il lungo colloquio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con Eugenio Scalfari è, per due terzi, un documento storico di grande rilievo (guarda il video qui). Non sono le confessioni di un pentito, tutt’altro, ma questa, a differenza di molte uscite del gruppo dirigente che ereditò il Pci, è una memoria che non fissa improbabili retrodatazioni di convincimenti, e non dà luogo neppure a flagellazioni postume. Con una memoria quasi sempre precisa e ammirevole – salvo incertezze sulla datazione del Cominform – si delinea un percorso non solo verosimile ma vero nella sua sostanza storica. Perché il Pci, e soprattutto...