Politica
Napolitano, il bilancio è una speranza. La stessa
Pochi giorni e la scrivania del Quirinale sarà vuota. Giorgio Napolitano si rende conto che la sua successione metterà alla prova il governo. E che le condizioni di sicurezza per il paese e per le istituzioni, ora che lascia, non sono molto diverse da quando raddoppiò
La scrivania del presidente della Repubblica
Pochi giorni e la scrivania del Quirinale sarà vuota. Giorgio Napolitano si rende conto che la sua successione metterà alla prova il governo. E che le condizioni di sicurezza per il paese e per le istituzioni, ora che lascia, non sono molto diverse da quando raddoppiò
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 2 gennaio 2015
Andrea FabozziROMA
Delle due condizioni che aveva indicato all’inizio del secondo mandato – «resterò presidente fino a quando la situazione del paese e delle istituzioni me lo farà ritenere necessario e fino a quando le forze me lo consentiranno». – se n’è dunque verificata almeno una. Giorgio Napolitano lascia, e nel farlo insiste sul peso degli anni. Un dato di fatto: «Ho il dovere di non sottovalutare i segni dell’affaticamento». Ma si è anche creata quella condizione di «sicurezza» del paese che il presidente cercava? Aveva preso l’incarico di orientare, e per un tratto ha direttamente guidato, una faticosa transizione; se ne...