Alias Domenica
Narciso e la gemella, così il mito ovidiano finisce dentro il nido di Pascoli
Speciale "Classical reception" Pausania tramandò una versione «incestuosa» secondo la quale Narciso si recava alla fonte illudendosi di ritrovare l’immagine della gemella perduta. L’ambigua variante fu registrata da Pascoli che, scottato dalle nozze della sorella Ida, riscrisse in un poemetto autobiografico la vicenda narrata nelle Metamorfosi
Filippo De Pisis, Nudo sdraiato, 1927
Speciale "Classical reception" Pausania tramandò una versione «incestuosa» secondo la quale Narciso si recava alla fonte illudendosi di ritrovare l’immagine della gemella perduta. L’ambigua variante fu registrata da Pascoli che, scottato dalle nozze della sorella Ida, riscrisse in un poemetto autobiografico la vicenda narrata nelle Metamorfosi
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 9 agosto 2020
Innamorarsi di un’immagine non è un’eventualità così rara nel mondo del mito. La sposa del primo guerriero greco ucciso a Troia, Laodamia, si era consolata portandosi a letto un simulacro del marito e anche il principe Admeto giurò che, alla morte di Alcesti, si sarebbe accontentato del «freddo piacere» di una statua, mentre di Paride alcune varianti meno note raccontavano che rivolgeva la propria passione non su Elena, ma su un mero ritratto che il dio Proteo gli aveva dato al posto della donna vera. La schiera di questi amanti comprende figure celebri come Pigmalione, che fu travolto dal desiderio...