Cultura

Natalia Ginzburg, la pace vera non può essere che disarmata

Natalia Ginzburg, la pace vera non può essere che disarmataUn ritratto di Natalia Ginzburg Archivio manifesto

Novecento Intorno al libro «Una cosa finalmente lieta. Scritti civili e discorsi politici». Il volume, per le edizioni di Storia e Letteratura, vede la precisa curatela della scrittrice Michela Monferrini. Fu una parlamentare assidua, mai assente dall’aula, laconica e puntuale nei suoi rarissimi interventi, paradossalmente sostenuta da infiniti scrupoli. A Enrico Berlinguer dedicò un toccante e, nella sua asciuttezza, vibrante necrologio costellato di quattro aggettivi: le qualità che ne facevano un uomo timido, mite, schivo e solo

Pubblicato 8 mesi faEdizione del 27 marzo 2024
Non è una virtù da poter esibire, la coerenza, ma ancor meno è associabile a quelle cui si riferiva, ovviamente per antifrasi, il titolo di uno dei suoi libri più belli, intessuto di racconti messi insieme a bilancio della intera giovinezza, Le piccole virtù (’62): proprio la coerenza, l’adesione tra i comportamenti e le parole espresse, nel paese che nel lungo periodo ha fatto dell’opportunismo e del trasformismo il crisma identitario delle sue classi dirigenti, è invece la caratteristica elettiva di Natalia Ginzburg (1916-1991), iscritta nel senso comune dei lettori a partire da Lessico famigliare (’63), il libro che richiamandone...

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