Lavoro

Natuzzi licenzia e se ne va

Natuzzi licenzia e se ne vaI lavoratori della Natuzzi in assemblea. Protestano per le decisioni del gruppo

Divani Il polo del mobile delocalizza nei paesi emergenti: 1726 operai finiscono in mobilità. L’azienda non è in crisi, anzi ha i conti in miglioramento. E aveva a disposizione ricchi fondi pubblici. Ma in Cina e India il lavoro costa meno

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 2 luglio 2013
La chiusura degli stabilimenti di Matera, Ginosa (Taranto) e Jesce (Bari) e 1.726 dipendenti (1.580 negli stabilimenti produttivi e 146 negli uffici centrali) da porre immediatamente in mobilità a causa dell’imminente scadenza della cassa integrazione a ottobre: questo il piano industriale 2013-2018 presentato ieri nella sede romana di Confindustria dal gruppo Natuzzi. Ma quello che nelle intenzioni dell’azienda è un «Piano di Salvaguardia del Polo Italia», per lavoratori e sindacati altro non è che la conferma di quanto sospettato da tempo: ovvero la decisione di delocalizzare gran parte della produzione all’estero (Cina, Brasile, India e Romania), dismettendo diversi siti industriali...

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