Internazionale
Naufraga la safe zone, il G7 cerca un «approccio allineato»
Si salva chi può Il Consiglio di sicurezza Onu si piega al no dei turbanti neri. Josep Borrell propone l’istituzione di una «forza di reazione rapida» europea
Josep Borrell – Ap
Si salva chi può Il Consiglio di sicurezza Onu si piega al no dei turbanti neri. Josep Borrell propone l’istituzione di una «forza di reazione rapida» europea
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 31 agosto 2021
I 15 paesi del Consiglio di sicurezza dell’Onu (5 permanenti, 10 a rotazione), riuniti via video, si limitano ad «attendere» che i talebani, che hanno vinto, «rispettino gli impegni» che hanno sottoscritto il 27 agosto. A poche ore dal ritiro degli statunitensi dall’Afghanistan, il Consiglio di sicurezza (ministri degli Esteri) deve piegarsi al rifiuto dei talebani e mette da parte il progetto di risoluzione franco-britannico che mirava a istituire una “safe zone”, sotto controllo Onu, per permettere di proseguire con le operazioni umanitarie di evacuazione dopo il 31 agosto (che evidentemente avrebbero cambiato natura rispetto a quello che è successo...