Cultura

Nawal al Sa’dawi, quella vita contro l’oppressione

Nawal al Sa’dawi, quella vita contro l’oppressioneUn ritratto di Nawal al Sa’dawi, foto di AP

RITRATTI Addio alla scrittrice, psichiatra e femminista egiziana che è stata protagonista della lotta contro l’infibulazione. Più di 50 i suoi libri tra saggi, romanzi, opere teatrali, tradotti in oltre 20 lingue. Tra i più noti c’è «Firdaus». L’impegno contro il fondamentalismo le era costato minacce e condanne di apostasia da parte dell’autorità sunnita di Al Azhar, costringendola a lasciare il paese

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 23 marzo 2021
Con il kajal e il rossetto di una prostituta aveva scritto sulla carta igienica gli appunti che saranno pubblicati con il titolo Memoirs from the women’s prison. Nawal al Sa’dawi, finita in carcere nel 1980 con l’accusa di «crimini contro lo stato» per essersi opposta all’accordo di Sadat con Israele, non si è mai arresa. E nemmeno in carcere ha perso la creatività e la speranza, consapevole com’era che «niente è più pericoloso della verità in un mondo che mente». Nella stessa cella c’era Farida an Nakkash, anche lei giornalista e femminista. Per mantenere alto il morale si erano fatte...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi