Economia

Nazionalizzare l’Ilva, la salute finisce nella «bad company»

Nazionalizzare l’Ilva, la salute finisce nella «bad company»L'Ilva di Taranto – Aleandro Biagianti

Acciaio Salta il decreto previsto nel Consiglio dei ministri. Camusso (Cgil): «Renzi ci ha ascoltato»

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 2 dicembre 2014
Ha generato entusiasmo la presa di posizione di Matteo Renzi sull’Ilva di Taranto: «Stiamo valutando se intervenire sull’Ilva con un soggetto pubblico: rimetterla in sesto per 2-3 anni, difendere l’occupazione, tutelare l’ambiente e rilanciarla sul mercato», ha detto il premier nell’intervista pubblicata sabato su Repubblica. «Una strada utile – ha commentato la leader Cgil Susanna Camusso – ma bisogna vederla concretamente perché Ilva è un complesso progetto di recupero ambientale oltre che di rilancio industriale. Almeno su questo Renzi ci ha ascoltato». Quella del premier è tutt’altro che un’accelerata improvvisa. Visto che l’azienda, dopo aver ottenuto la seconda tranche di...

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