Cultura
Né esotismi, né cliché in Abdulrazak Gurnah, solo umani fatti merce
NOBEL LETTERATURA Gli effetti secolari del neo-colonialismo e i destini dei rifugiati, nei suoi libri privi di funambolismi verbali. Nel suo romanzo più noto, «Paradiso», la riscrittura rovesciata del «Cuore di tenebra» di Joseph Conrad
Un ritratto di Abdulrazak Gurnah, foto di Getty Images
NOBEL LETTERATURA Gli effetti secolari del neo-colonialismo e i destini dei rifugiati, nei suoi libri privi di funambolismi verbali. Nel suo romanzo più noto, «Paradiso», la riscrittura rovesciata del «Cuore di tenebra» di Joseph Conrad
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 8 ottobre 2021
A distanza di trentacinque anni, dopo avere premiato il nigeriano Wole Soyinka, il Nobel per la Letteratura torna a uno scrittore africano non bianco, con una scelta che ha colto molti di sorpresa (e che lo stesso autore, all’annuncio di ieri, ha inizialmente considerato uno scherzo). Nato e cresciuto a Zanzibar e di lingua madre swahili, Gurnah lasciò il suo paese a diciotto anni, per fuggire dalle persecuzioni anti-arabe seguite alla Rivoluzione di Zanzibar. Durante gli studi universitari in Gran Bretagna, scelse di scrivere in inglese, ma diventò docente di letteratura in Nigeria, prima di passare all’Università del Kent fino...