Internazionale
«Né sanzioni né resa». L’Iran festeggia l’intesa
La svolta di Ginevra Fine del contenzioso «nucleare», 34 anni dopo il regime degli Ayatollah diventa credibile. I tecnocrati sono riusciti lì dove i riformisti hanno fallito. Accoglienza trionfale per il ministro degli Esteri Zarif
I festeggiamenti all'aeroporto di Tehran
La svolta di Ginevra Fine del contenzioso «nucleare», 34 anni dopo il regime degli Ayatollah diventa credibile. I tecnocrati sono riusciti lì dove i riformisti hanno fallito. Accoglienza trionfale per il ministro degli Esteri Zarif
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 26 novembre 2013
Ora che l’accordo tra l’ex «stato canaglia» e il mondo è diventato realtà, il contenzioso per il programma nucleare iraniano sembra quasi si trattasse di un malinteso. L’Iran non è più come la Corea del Nord. Dopo 34 anni, il regime degli ayatollah viene riconosciuto come interlocutore credibile in politica estera, cancellando i timori dell’esportabilità del modello della Repubblica islamica. Questa è una grande vittoria per i tecnocrati iraniani, Hashemi Rafsanjani e Hassan Rohani, che sono riusciti dove i riformisti hanno fallito. Non solo, chiarisce quanto la durezza di Ahmadinejad, da una parte, e la politica estera di George Bush,...