Visioni
Negli inferi di Enzo Moscato
Teatro Torna in scena uno dei primi testi dell’autore partenopeo «Scannasurece», che sotto il travestimento della commedia poco concede all’immagine oleografica della città
Imma Villa – foto Andrea Falasconi
Teatro Torna in scena uno dei primi testi dell’autore partenopeo «Scannasurece», che sotto il travestimento della commedia poco concede all’immagine oleografica della città
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 3 marzo 2015
Gianni ManzellaNAPOLI
È na passione, cchiù forte ’e na catena – dice la nota canzone che in sottofondo accoglie gli spettatori del teatro Elicantropo. Come a indirizzare l’ascolto verso un universo partenopeo. Ma non bisogna farsi trarre in inganno, non è la Napoli solare dello stereotipo melodico quella che si affaccia nel disturbante Scannasurece di Enzo Moscato che Carlo Cerciello ha messo in scena nella sala di vico Girolomini, cuore storico di Napoli. Un po’ cerimonia stregonesca, un po’ meditazione sullo spirito dei tempi sotto il travestimento della commedia, poco o nulla concede all’immagine oleografica e per lo più consolatoria della città....