Internazionale
Negoziare o isolare, la Kabul dei Talebani vista dalla diaspora
Afghanistan Le voci di chi è fuggito in Europa. Lo scrittore Alidad Shiri: «Come si fa a credere alle loro promesse?». Il regista Razi Mohebi: «Dialogare trovando una formula nuova». Per tutti l’identica domanda: cosa ha fatto l’Occidente in venti anni per il loro paese?
Bruxelles, manifestazione di afghani in solidarietà con il loro paese – Ap
Afghanistan Le voci di chi è fuggito in Europa. Lo scrittore Alidad Shiri: «Come si fa a credere alle loro promesse?». Il regista Razi Mohebi: «Dialogare trovando una formula nuova». Per tutti l’identica domanda: cosa ha fatto l’Occidente in venti anni per il loro paese?
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 19 agosto 2021
Trattare coi talebani o no? Negoziare con la guerriglia in turbante o isolarla, se non con la pistola, con l’arma della diplomazia? È una domanda che non possiamo girare ai molti attivisti afghani ancora intrappolati a Kabul in attesa dell’aereo che li porti in Italia. Né ci sentiamo di chiederlo a N., giornalista, che l’aeroporto lo ha già raggiunto per imbarcarsi su un volo statunitense. Ma possiamo chiederlo a chi in Italia o a Londra è già arrivato da anni e dell’Europa ormai fa parte. Come Alidad Shiri, fuggito ragazzino dall’Hazarajat e diventato famoso con un best seller (Via dalla...