Cultura
Nel caleidoscopio del rancore
TEMPI PRESENTI Del dibattito politico pubblico recente bisogna individuare falsi miti, tabù, propaganda e retorica. L’italiano quando si sforza di fare l’italiano, come ricordava Furio Jesi, diventa fascista. E maschilista. Una riflessione critica a partire dall’ultimo libro di Christian Raimo, «Contro l’identità italiana» (Einaudi)
Un’opera di Antony Gormley
TEMPI PRESENTI Del dibattito politico pubblico recente bisogna individuare falsi miti, tabù, propaganda e retorica. L’italiano quando si sforza di fare l’italiano, come ricordava Furio Jesi, diventa fascista. E maschilista. Una riflessione critica a partire dall’ultimo libro di Christian Raimo, «Contro l’identità italiana» (Einaudi)
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 6 luglio 2019
Per capire la complessa gravità di quel che sta avvenendo in Italia occorre – per usare una famosa espressione di Walter Benjamin – passarne la storia recente a contropelo. Ed è proprio quel che fa Christian Raimo in un libro meditato e coraggioso (Contro l’identità italiana, Einaudi, pp. 144, euro 12) che prova finalmente a decostruire radicati tabù e a sfidare interdizioni quasi sacre. A cominciare dall’inno nazionale che risuona ormai ovunque: dalle scuole alle caserme, dalle partite calcistiche alle parate militari. «Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta…». Poi seguono parole per un verso minacciose, quando si ricorda che «schiava di...