Alias
Nel castello dell’anarchia
Storie In un libro le testimonianze di generazioni diverse di occupanti del Forte Prenestino, per raccontare i 30 anni dello spazio sociale capitolino ricavato in quella che era stata la fortezza di Umberto I. In un paese appiattito dal conformismo, è diventato luogo di contro cultura
Storie In un libro le testimonianze di generazioni diverse di occupanti del Forte Prenestino, per raccontare i 30 anni dello spazio sociale capitolino ricavato in quella che era stata la fortezza di Umberto I. In un paese appiattito dal conformismo, è diventato luogo di contro cultura
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 9 luglio 2016
Trent’anni dopo quel primo maggio in cui la Festa del non lavoro si trasformò nella più suggestiva occupazione di un edificio pubblico d’Europa, il Forte Prenestino è ancora al suo posto. Non potrebbe essere altrimenti, per una struttura militare costruita per resistere ad assedi e bombardamenti. Ha fatto fronte a ogni intemperia pure la cittadella autogestita che dal 1986 ha preso a essere costruita nei quasi quattordici ettari di terreno sui quali è poggiata la struttura e che la rendono, ora che lo storico Tacheles di Berlino è stato sgomberato, il più grande centro sociale del continente. Al «Forte» ne...