Internazionale

Nel centro di detenzione libico. «Non c’è spazio per dormire, mancano cibo e acqua. Viviamo nella paura»

Nel centro di detenzione libico. «Non c’è spazio per dormire, mancano cibo e acqua. Viviamo nella paura»Il centro di detenzione di Ain Zara

Mediterraneo Mahayadien è un rifugiato sudanese arrestato a Tripoli durante la protesta all’Unhcr. La sua testimonianza viene dalla prigione per migranti di Ain Zara, a Tripoli

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 1 febbraio 2022
Mahayadien, nome di fantasia per proteggerne la vera identità, è un ragazzo di 24 anni nato in Darfur, nell’ovest del Sudan. Quando nel 2003 è scoppiata la guerra ha cercato riparo con la sua famiglia in Ciad. Aveva cinque anni e da allora è un rifugiato. Risponde al telefono dal centro di detenzione libico di Ain Zara, dove è recluso con centinaia di persone dal 10 gennaio scorso. Com’è la situazione dentro? La prigione non è grande e siamo in troppi. Nello stanzone dove mi trovo io siamo almeno 300. Viviamo uno sull’altro. Abbiamo difficoltà a dormire, non c’è spazio....

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