Visioni
Nel corso del tempo, la Cina fantastica di «Kaili Blues»
Cinema L'esordio di Bi Gan, giovane filmmaker cinese premio alla migliore regia nei Cineasti del presente, è stato tra le rivelazioni di Locarno 68. Un viaggio sulle tracce di una memoria rimossa
Cinema L'esordio di Bi Gan, giovane filmmaker cinese premio alla migliore regia nei Cineasti del presente, è stato tra le rivelazioni di Locarno 68. Un viaggio sulle tracce di una memoria rimossa
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 18 agosto 2015
Erik NegroLOCARNO
L’esordio subito colpo di fulmine di questa edizione del Festival di Locarno è stato Kaili Blues (Cineasti del presente, migliore regia) opera prima di Bi Gan, un film radicale e di lucidissima libertà espressiva. Il mondo in cui ci porta il giovane regista cinese è quello dentro e intorno la cittadina di Kaili, nella provincia di Guizhou, simbolo di una Cina sul baratro di passato, presente e futuro. Lo osserviamo dalle finestre di una piccola clinica dove un medico e la sua anziana assistente vivono come fantasmi tra i propri ricordi e rimorsi. Finché l’uomo decide di compiere un...